Mail ai colleghi
Oggetto: Gli ordini possono sanzionare la libertà di scelta? informazioni
Care/i Colleghe/i buon giorno,
Non so se siate tutti informati del documento stilato dalle Federazioni Nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie e dal Consiglio nazionale degli ordini degli Assistenti sociali, che allego in originale.
Come potete notare il documento è privo di data e di firme autografe, fatto che non può passare inosservato data la rilevanza del contenuto e delle misure che prevede.
Ciò è tuttavia in piena linea con lo Spirito del Tempo in cui si fa a gara a imporre leggi, norme e soprattutto punizioni senza chiarire a chi spetti la relativa assunzione di responsabilità delle conseguenze delle loro applicazioni. L’accettazione di questa delega è avvenuta, non solo senza effettuare una doverosa consultazione, ma nemmeno informando i legittimamente appartenenti al rispettivo ordine, sedotti da un senso di potere che ha oscurato ogni pensiero critico.
Mi riferisco all’accettazione da parte di detti Ordini Professionali a svolgere compiti di controllo e sanzione con l’entrata in vigore del D.L. 44/2021, modificato dal D.L. 172, 26 novembre 2021, convertito in Legge, n. 3 del 21 gennaio 2022, con cui il Governo, modificando l’assetto precedente, ha attribuito a ciascun Ordine Professionale l’incarico di accertare l’avvenuta o meno adesione dei propri iscritti all’obbligo vaccinale, pena, in caso negativo, la sospensione del diritto ad esercitare la professione.
Per spingere ad aderire a questa richiesta impropria, all’articolo 1 comma 4 del D.L. 172 si fa riferimento a un D.L. del 1946! (decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato, 13 settembre 1946, n. 233, art. 4).
Lo sapete che la Costituzione è stata promulgata il 27 dicembre 1947?
Poiché la legge non ammette ignoranza, suggerisco di andare a leggere il decreto del 1946, perché
esso spiega il documento prodotto in fretta e in furia dalle Federazione degli ordini in perfetto stile foglia di fico, tuttavia insufficiente a coprire le vergogne. Ecco perché niente firme a futura memoria, nessuna data e una circolazione quasi clandestina. Ho voluto verificare personalmente quanti iscritti ai diversi Ordini in questione ne fossero a conoscenza. Pochissimi!
Gli obbedienti Presidenti hanno cercato di mettere un barlume di legittimità cercando di proteggersi dietro le norme che regolano il codice deontologico specifico, unico modo per giudicare ed eventualmente sospendere un collega.
Ma siamo davvero sicuri che accogliere questo compito di controllo poliziesco, a cui si sono sottratti persino i tabaccai, sia legittimo? Le leggi vanno rispettate e Dio sa quanto bisogno ne avremmo in questo Paese, ma anche le regole che prevedono il loro rispetto.
Qui non si tratta di vaccinati o non vaccinati ma quale sia il reale mandato istituzionale di un Ordine Professionale.
È proprio per difendere la dignità di un Ordine, che ho lottato per costituire, che ho deciso di scrivere un documento di ricusazione di quell’atto che distrugge gli aspetti fondanti che finge di voler tutelare: rispetto del comportamento scientifico e della deontologia professionale. Esso invece mette in evidenza come proprio chi dovrebbe tutelare queste due colonne fondanti del nostro operare, le piega a logiche che nulla hanno a che vedere con la loro tutela e la tutela dei diritti e della dignità di ogni singolo Cittadino.
Chi fosse interessato può utilizzare, sotto la propria responsabilità le informazioni contenute nel documento allegato (Richiesta chiarimenti e ricusazione del documento Position Statement stilato dalle Federazioni Nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie e Sociali nel novembre 2021) adattandolo alla propria situazione personale e professionale.
Cordialmente
Miriam Gandolfi