Nel 1925 fu firmata a Ginevra la convenzione sulle armi biologiche - Biological Weapons Convention (BWC) che vieta lo sviluppo, la produzione e lo stoccaggio delle armi biologiche (link). Ma la storia sembra essere andata in tutt'altra direzione.
A Fort Detrick nel Maryland – USA si trova la sede dell’US Army Research Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) che si occupa delle guerre batteriologiche. Il centro militare americano è diretto dal dottor Sina Bavari esperto in immunologia, tossicologia, farmaceutica e virologia. Qui si trova un laboratorio di massima biosicurezza, livello P4, dove il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti studia le armi biologiche come virus e batteri (link).
A Fort Detrick il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) diretto da Anthony Fauci, realizza una parte delle ricerche sulle malattie infettive e i virus più pericolosi (link). Anthony Fauci è ritenuto uno massimi esperti in immunologia e malattie infettive, dirige l’Istituto da quasi 40 anni ed è consigliere scientifico dei Presidenti americani dai tempi di Regan.
A partire dagli anni 2000 si cominciano a fare degli esperimenti particolarmente pericolosi chiamati di Gain of Function - GoF (guadagni di funzione) - tramite i quali la ricerca medica studia come modificare geneticamente virus e batteri per renderli più contagiosi e aggressivi. Tra i tanti scienziati che partecipano a questi studi i più famosi sono il professor Ralph Baric dell’Università della Carolina del Nord, che è uno dei massimi esperti di manipolazione del genoma virale, e la dottoressa Shi Zheng-Li dell'Istituto di Virologia di Wuhan, anche lei una profonda conoscitrice dei coronavirus, soprannominata “batwoman”. Il laboratorio del professor Ralph Baric collabora con USAMRIID dai tempi della Sars.
La comunità scientifica sollevò critiche e perplessità (link, file, link, file, link, file) sulla necessità di condurre esperimenti così pericolosi come quelli sul guadagno di funzione, che non a caso avvengono nei laboratori sotto il controllo dei militari.
Nel 2014 il Presidente Barack Obama fece una moratoria (link, link, file) che sospese i finanziamenti sugli studi relativi al potenziamento dei virus (i GoF). Ma non tutte le ricerche vennero interrotte, ad esempio quelle iniziate prima della moratoria, come quelle del professor Ralph Baric, continuarono perché ritenute dal National Institutes of Health (NIH) non pericolose.
Nel frattempo Anthony Fauci decise di continuare questi studi altrove e nel 2014 iniziò la collaborazione con gli scienziati cinesi. Il primo laboratorio cinese classificato di massima sicurezza P4 fu inaugurato a Wuhan nel 2016 dove Shi Zheng-Li divenne direttore dell’Istituto di Virologia. Gli Stati Uniti stanziarono più di 3 milioni di dollari per un progetto di 5 anni (2014-2019 poi rinnovato) per lo studio dei coronavirus a Wuhan. I fondi arrivarono attraverso la EcoHealth Alliance fondazione presieduta da Peter Daszak, zoologo e coordinatore degli scienziati americani impiegati negli esperimenti di guadagno di funzione a Wuhan (link, link, link, link). Il finanziamento al laboratorio di Wuhan venne cancellato da NIH nel 2020.
Tra i consulenti scientifici e politici di EcoHealth Alliance (link) figurano la Fondazione Bill e Melinda Gates, l'OMS, la FAO e un ex comandante militare di Fort Detrick il dott. David Franz.
Ricordiamo che la moratoria sul guadagno di funzione fu revocata negli Stati Uniti a dicembre 2017 sotto le pressioni di Anthony Fauci e Francis Collis, direttore di NIH, che sostenevano l’importanza di questi studi (link, file, link, file).
Nel luglio 2019 il laboratorio di Fort Detrick fu chiuso per motivi di sicurezza fino al marzo 2020. Nello stesso periodo a pochi chilometri di distanza si verificarono diversi strani casi di polmonite di cui parlò anche il New York Times. Ad oggi, non è ancora stato chiarito se i due eventi furono in relazione, anche se qualcuno sostiene che i militari di Fort Detrick frequentassero l'ospedale collegato a una delle case di riposo dove si diffuse un focolaio di polmonite.
Nell'ottobre del 2019 si svolsero a Wuhan i giochi militari dove si riunirono atleti provenienti da tutto il mondo. Molti sportivi durante il periodo delle gare e dopo il rientro nei loro paesi di origine lamentarono malesseri simil-influenzali stranamente virulenti. Pochi mesi dopo il mondo fa i conti con una nuova forma polmonite.
L'Istituto dei Tumori di Milano scopre che già a settembre 2019 era presente il Covid in Italia, perchè rileva la presenza di anticorpi da Sars-Cov2 nel sangue di pazienti prelevato nell'autunno del 2019 (link, file). La notizia viene riportata da tutti i maggiori quotidiani italiani (link). Anche in Francia e negli USA si trovano gli anticorpi da Sars-Cov2 nel dicembre 2019. Quindi il virus girava in Europa già prima che se ne parlasse in Cina.
Questi eventi, non ancora fra loro collegati, sono quantomeno cronologicamente rilevanti per comprendere come il Sars-Cov2 si possa essere diffuso nel mondo.
Quando nel mondo scoppiò la pandemia da Sars-Cov2 i governi chiesero all’OMS una commissione di inchiesta per indagarne le origini e dopo lungo tempo l’OMS incaricò un gruppo di esperti, che includeva, senza tener conto dell’evidente conflitto d’interessi, Peter Daszak, con il compito di capire cosa fosse successo. La commissione visitò solo il laboratorio di Wuhan concludendo di non aver trovato l'origine del virus e di ritenere che la fuoriuscita del virus dal laboratorio di Wuhan fosse "altamente improbabile".
Ma cosa si studiava in questi laboratori?
In un video registrato a Taiwan il 9 dicembre 2019 (video), il virologo Vincent Racaniello intervista Peter Daszak il quale racconta che gli esperti, studiando la Sars, hanno scoperto che il virus proveniva dai pipistrelli e che durante le loro ricerche avevano trovato più di 100 tipi di coronavirus. Hanno poi osservato in laboratorio che alcuni coronavirus possono entrare nelle cellule umane e causare la Sars in modelli di topi umanizzati. Il presidente di EcoHealth Alliance sostiene che i coronavirus si possono manipolare facilmente in laboratorio e che la proteina spike è un elemento molto importante nel rischio zoonotico. Daszak dichiara che la proteina spike si può costruire in laboratorio e che stanno collaborando con il prof. Ralph Baric, dell'Università della Carolina del Nord, per inserirla nella spina dorsale di un altro virus. Secondo lui questo genere di ricerche, che prevedono la manipolazione genetica dei virus, servono per prevenire le future pandemie e per trovare un vaccino universale. Una dichiarazione del genere a poche settimane dallo scoppio ufficiale della pandemia suona quantomeno profetica.
Il sito d'inchiesta The National Pulse scopre e pubblica un video del 2016 in cui Peter Daszak ammette che i colleghi cinesi hanno sequenziato la proteina spike, quella che si lega alle cellule umane, per essere inserita in un virus simile alla SARS e verificare se può diventare patogeno per l’uomo (link).
Molti studiosi ritengono che il virus Sars-Cov2 non si sia evoluto naturalmente, ma sia stato manipolato con il guadagno di funzione. Gli scienziati hanno trovato inserti che a loro parere possono essere stati introdotti solo dalla mano dell’uomo. Shi Zheng-Li e Ralph Baric avevano le conoscenze per farlo. Il 9 novembre 2015 pubblicano su Nature un articolo su come fossero riusciti a replicare un virus chimerico nelle cellule delle vie aeree mostrando che poteva essere più patogeno. (link, file). A pochi giorni di distanza, sempre su Nature, seguì un articolo sulla pericolosità di questi esperimenti sottoposti a moratoria nel 2014 (link, file).
Tra i ricercatori che ritengono che il Sars Cov2 sia stato manipolato c’è la dottoressa Alina Chan, biologa molecolare, specializzata in terapia genica e ingegneria cellulare al MIT e ad Harvard, che lo dichiara davanti alla commissione del parlamento britannico a dicembre del 2021: "Credo che l’origine in laboratorio sia la più probabile. EcoHealth Alliance e l'Istituto di virologia di Wuhan stavano sviluppando un sistema per l'inserimento di nuovi siti di clivaggio della furina". La furina è un enzima che attiva la proteina spike permettendo al virus di infettare la cellula.
La microbiologa Rossana Segreto dell'Università di Innsbruck, scrive in un articolo pubblicato il 17 novembre 2020 in cui afferma che "la perfetta capacità di legame di SARS-CoV-2 alle cellule umane e la presenza del sito di scissione della furina, che è una novità per i coronavirus simili alla SARS, potrebbero derivare dalla manipolazione genetica eseguita durante gli studi evolutivi. Combinando una spina dorsale del coronavirus del pipistrello e un dominio di legame del recettore del coronavirus del pangolino, la chimera sembrerebbe completamente naturale" (link, link, file).
Molti altri scienziati sollevarono legittimi dubbi sull’origine naturale del virus, tanto che lo stesso Anthony Fauci ammise che non si poteva escludere che si trattasse di una manipolazione.
Recentemente alcuni ricercatori hanno scoperto che nella sequenza genetica di Sars-Cov2 c’è una parte che corrisponde a una sequenza brevettata da Moderna nel 2016 (numero brevetto 9.587.003, depositato il 4 febbraio 2016, approvato il 7 marzo 2017 - link). Nell'articolo del 21 febbraio 2022 pubblicato su Frontiers in Virlogy (link, file) gli autori, tra i cui firmatari risulta anche il Prof. Giorgio Palù - Presidente di Aifa, si interrogano sulle mutazioni del Sars-Cov2. Il genoma del Sars-Cov2 corrisponde al 96,2% al coronavirus del pipistrello RaTG13. Ciò che lo differenzia è il sito di scissione della furina (FCS) che non si trova in nessun altro coronavirus. Questa sequenza corrisponde al 100% a quella brevettata da Moderna e, secondo gli autori, "è altamente insolito. Le potenziali spiegazioni di questa correlazione dovrebbero essere ulteriormente studiate".
La storia del Sars-Cov2 con i suoi 5 milioni di morti non è stata ancora scritta. Per sapere cosa sia veramente successo sarà necessario volgere lo sguardo non solo a oriente, ma anche a occidente.