- Il tasso di letalità (CFR) sotto i 21 anni è dello 0,0026%.
- Nei bambini dai 5 agli 11 anni senza comorbidità solo 2 infetti su 100.000 rischiano l'ospedalizzazione.
- Una parte consistente della comunità scientifica non sostiene la vaccinazione delle fasce giovani.
Nel report ISS del 12 gennaio 2022 dicembre si confermano 37 decessi su 875.005 contagiati sotto i 19 anni, con un tasso di letalità apparente (CFR o Case Fatality Rate) dello 0,0026%, ossia meno di 3 decessi ogni 100.000 contagiati rilevati (link, file). Una stima più realistica della letalità, che renda conto anche degli infettati non rilevati e degli asintomatici, è il tasso di letalità plausibile (IFR o Infection Fatality Rate). Secondo una meta-analisi condotta da Cathrine Axfors e John P. A. Ioannidis il tasso di letalità plausibile tra 0 e 19 anni è dello 0,0013% (link, file). Questa cifra ben si accorda con chi sostiene che molti infettati sfuggono alla rilevazione (link, file) e tra questi in particolare gli asintomatici. Una meta-analisi di oltre 350 studi proposta da un gruppo di ricercatori internazionali e pubblicata su Pnas (link, file) stima che gli infettati asintomatici siano il 35% del totale.
Nella fascia da 0 a 19 anni muoiono quasi esclusivamente soggetti fragili, con gravi patologie pre-esistenti e la cui correlazione con Covid-19 è oggi meglio conosciuta. In Germania si è calcolato che nei bambini tra i 5 e gli 11 anni senza comorbidità, solo 2 su 100.000 sono stati ospedalizzati e nessuno è deceduto (link, file).
La Commissione Medico-Scientifica (CMS) indipendente ha redatto "16 motivi per dire No, non avere fretta di vaccinare tuo figlio" disponibili qui: https://cmsindipendente.it/vaccinazionipediatrichecovid/24motiviperdireNO.
In Italia è stata richiesta una moratoria per la vaccinazione ai bambini, firmata da migliaia di esperti (link). I motivi alla base della moratoria sono che "...a fronte di benefici minimi o trascurabili, riteniamo che non sia opportuno esporre i bambini al rischio di eventi avversi conosciuti e comuni, anche se probabilmente in gran parte reversibili, e al rischio di eventi avversi a lungo termine ancora non individuati, ma possibili..." e anche che "...si ritiene che la vaccinazione da sola non possa portare alla immunità di gregge, quindi attualmente non esiste una giustificazione altruistica o “etica” nel vaccinare i bambini al fine di proteggere le popolazioni a rischio, già oggetto di un’intensa campagna vaccinale.". Un terzo motivo lo espone direttamente uno dei promotori della moratoria, Eduardo Missoni, docente di Global Health all’Università Bocconi, medico e specialista in malattie tropicali: "I bambini non sono fonte di contagi-cluster significativi per gli adulti, è soprattutto vero l’inverso".
In altri paesi esistono iniziative analoghe, come ad esempio quella di HART in Inghilterra (link), ed esistono posizioni apertamente contrarie alla vaccinazione in età pediatrica, come ad esempio in Svezia (link).